Il territorio

Il territorio, a Nord-Est di Napoli, caratterizzato fino a tempi recenti, da un’economia basata sull’agricoltura e i commerci, ha iniziato negli ultimi decenni ad adeguarsi alle richieste di mercato permettendo l’insediamento di più aziende in più settori produttivi. Ciò, però, ha comportato uno sviluppo economico squilibrato e caotico che, stravolta l’originaria struttura contadina con la sua organizzazione e i suoi canoni, con l’aggravarsi della crisi economica che ha costretto alla chiusura molte aziende della zona industriale, ha creato, nel mondo giovanile e nella scuola, delle ampie sacche con situazioni familiari e socio culturali molto diversificate tra loro ma, livellate, per le più svariate ragioni, verso il basso.

Il territorio ha, come possibilità di riscatto, il recupero della propria identità attraverso la fusione e la maturazione di un innesto cittadino-contadino basato, però, su condizioni di coerenza e trasparenza civile.

Le vaste estensioni ancora a destinazione agricola, benché facenti parte della terra dei fuochi, possono assorbire molta mano d’opera.

Le operazioni di bonifica, l’insediamento di strutture di accoglienza, la nascita e la crescita di aziende di tipo software house o di produzione di altri beni virtuali, di vendita on line, di rappresentanza ed altro a basso contenuto hardware, costituiscono delle grosse opportunità di crescita.

L’area è dotata di una buona rete viaria urbana, collegata a quella autostradale, alle principali arterie ordinarie e all’aereoporto di Capodichino. Il comune è servito dalla Circumvesuviana, dalla Ferrovia dello Stato e da una rete di autobus di linea e presenta un centro storico interessante. In esso sono accentrati beni artistici come il Castello baronale, Casina Spinelli, palazzi, chiese, cortili e mura medievali e si vantano antiche tradizioni come la Festa di San Cuono.

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